Si è fatta attendere a lungo ma, alla fine, la primavera è arrivata. E si è portata dietro una sensazione di vitalità in grado di catturare chiunque.

Non c'è niente di meglio di un'attività sana all'aria aperta per nutrire il proprio benessere. È tempo dunque di organizzare una gita in campagna o in collina e di trascorrere un rilassante week-end in mezzo alla natura. Per esempio, raccogliendo erbe di campo. Grazie al successo riscontrato dall'alimentazione biologica ed eco-sostenibile, questa antica pratica - diffusa fin dalla Preistoria - ha generato un rinnovato interesse. Anche in Italia: il nostro Paese, del resto, è tra i più ricchi di specie vegetali. E la primavera è la stagione privilegiata per il raccolto.

Prima di avventurarsi alla ricerca delle erbe di campo, tuttavia, è fondamentale conoscere le norme di buona raccolta, imparando innanzitutto a distinguere le piante commestibili da quelle potenzialmente nocive. Non ci si improvvisa raccoglitori: consigliamo, quindi, di seguire un corso sul riconoscimento delle erbe spontanee. Altrettanto importante è evitare posti danneggiati dall'inquinamento o contaminati da fertilizzanti chimici e pesticidi come bordi delle strade, campi e giardini pubblici.

Il momento migliore della giornata per raccogliere le erbe di campo è la mattina: se sono ancora bagnate di rugiada, hanno infatti una maggiore vitalità. Vanno tagliate alla sommità con un colpo secco, effettuato preferibilmente con un coltello affilato, cercando però di non strappare anche le radici (altrimenti le piante non potrebbero riprendere a crescere normalmente). Dopodiché, si possono raccogliere in un cesto o in un sacchetto. Infine, una volta debitamente lavate e asciugate, sono pronte per essere preparate - e poi degustate! - nei modi più disparati. Avrai così a disposizione un vero e proprio tesoro gastronomico!

Quali piante raccogliere? Ci si può sbizzarrire, in questo periodo dell'anno ce n'è letteralmente per tutti i gusti. Ci limitiamo a segnalarne alcune, elencando le loro principali proprietà benefiche. Già, perché le erbe di campo sono importanti anche per il nostro benessere psico-fisico, grazie alle loro funzioni anti-infiammatorie. Sono infatti un prezioso alleato nella cura della nostra salute.

Partiamo dalla menta, la pianta rinfrescante per antonomasia, nonché antidoto numero uno contro l'alitosi. Proseguiamo con la cicoria, col suo caratteristico sapore amarognolo che nasconde insospettabili qualità per depurare l'organismo. Altrettanto unico nel suo genere è il gusto dell'asparago, pianta primaverile per eccellenza, che possiede a sua volta funzioni depurative e diuretiche. C'è poi il tarassaco, che si trova in tutta Italia: da una parte può arricchire insalate, minestre o torte salate, dall'altra è in grado di disintossicare il fegato. Pure la malva, dall'inconfondibile colore lilla, possiede inaspettate proprietà terapeutiche: è infatti un ottimo rimedio naturale contro tosse e infiammazioni ai bronchi. Meritano di essere segnalate anche le qualità digestive del finocchio e quelle idratanti della bietola.

Anche erbacce apparentemente fastidiose possono rivelare sorprese: il caso più emblematico è quello dell'ortica, tanto pungente quanto disintossicante: un autentico toccasana con pochi eguali, ma anche un sottovalutato ingrediente in cucina (da provare in un risotto o in una frittata).

Evolvendosi in un ecosistema naturale, le erbe di campo non hanno bisogno di essere protette dai fertilizzanti. Di conseguenza, possiedono benefici nutrizionali superiori rispetto alle stesse specie coltivate. Ora non ti resta che provarle in cucina!
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